Saturday, April 22, 2006

Comunicare vuol dire

Ciao a tutte/i.
Di seguito trovate un pò di citazioni che per varie ragioni e da diversi versanti riconducono, come vedremo, al tema comunicazione.
Potete contribuire inviando vostre citazioni o commentando quelle che noi di volta in volta pubblicheremo.
Datevi una mossa. :-))))

JORGE LUIS BORGES
Andrew Lang diceva che siamo tutti geniali fino ai sette otto anni. Cioé, che tutti i bambini sono geniali. Ma da quando il bambino cerca di somigliare agli altri, va in cerca della mediocrità, e nella maggior parte dei casi ci riesce.

SALVATORE VECA
Mettendo in evidenza i tratti generali del nostro linguaggio, noi mettiamo in evidenza i tratti generali della realtà, per noi. [...]
Senza un ampio grado di reciprocità, noi non potremmo non solo essere in accordo con altri; non potremmo neppure essere in disaccordo con essi.

TEMPIO DI APOLLO (DELFI)
Conosci te stesso.

JORGE LUIS BORGES
Quando mi trovo in pubblico, sento lo stesso timore della prima volta, tanti anni fa.Sono un veterano del panico.

ALFRED NORTH WHITEHEAD
Il pensiero è una straordinaria modalità di eccitamento.

THOMAS STEARN ELIOT
I vecchi dovrebbero essere esploratori

MIGUEL DE UNAMUNO
Il nostro sforzo maggiore dovrà consistere nel renderci insostituibili.

EMMANUEL LEVINAS
L'altro diventa il mio prossimo precisamente attraverso il modo in cui la sua faccia mi chiama.

ANNA MAGNANI
Non mi togliere nemmeno una ruga. Le ho pagate tutte care.

JORGE LUIS BORGES
Si può comunicare solo ciò che è condiviso dall'altro. Le parole presuppongono esperienze condivise. []
E' come un sapore o un colore; se l'altro non ha visto quel colore o non ha percepito quel sapore lle definizioni sono inutili.

RICHARD SENNETT
Un racconto non è solo un semplice susseguirsi di eventi, ma dà forma al trascorrere del tempo, indica cause, segnala conseguenze possibili.

LUDWIG WITTGNSTEIN
Si potrebbe fissare il prezzo dei pensieri. Alcuni costano molto, altri poco. E con cosa si pagano i pensieri? Io credo così: con il coraggio.

JOHN DONNE
Nessun uomo è un'isola.

DAVID HUME
Una solitudine totale è forse il peggior castigo che ci si possa infliggere.
Qualsiasi piacere languisce se non è gustato in compagnia, e qualsiasi dolore diventa più crudele e intollerabile. [...]
Se anche tutte le forze e gli elementi della natura pattuissero di servire un solo uomo e di obbedirgli; se anche il sole sorgesse e tramontasse al suo comando; se anche il mare e i fiumi scorressero a suo piacimento, e la terra producesse spontaneamente tutto quanto gli fosse utile o gradito, egli sarebbe pur sempre un infelice finché non gli si desse almeno un’altra persona con cui poter condividere la propria felicità e di cui godere la stima e l’amicizia.

JEAN LUC NANCY
Il senso è comune, comunicante, comunicato, in comune per definizione.
Supponendo che la mia esistenza abbia un senso, esso è ciò che la fa comunicare e ciò che la comunica a qualcos'altro che non sono io.
Il senso costituisce il mio rapporto a me in quanto in rapporto ad altro.
Un essere senza altro non avrebbe senso.

Wednesday, April 19, 2006

Facciamo il punto?

1. Ci siamo quasi lasciati alle spalle il venerdì di passione. Se non l'avete ancora fatto, inviate le vostre presentazioni.
2. Se cliccate qui trovatele le presentazioni che avete fino ad oggi inviato. I vostri interventi li trovate invece qui.
3. Naturalmente tutto ciò che avete inviato rimane consultabile anche attraverso i vostri post nella loro versione originale.
4. Nei tre post precedenti trovate le presentazioni in formato .ppt relative alla comunicazione pubblica, alla comunicazione interpersonale, al piano di comunicazione realizzate dalla dott. Massa.
Ne discuteremo prossimamente. Nel frattempo contnuiamo a contare sulla vostra voglia di interagire.

Il piano di comunicazione

Cliccate qui per visionare o scaricare il file in formato Power Point.

Monday, April 17, 2006

La comunicazione interpersonale

Cliccate qui per visionare o scaricare il file in formato Power Point.

Saturday, April 15, 2006

La comunicazione pubblica

Cliccate qui per visionare o scaricare il file in formato Power Point.

Friday, April 14, 2006

Post salvati

Cinzia Massa aveva salvato buona parte dei vostri post, li trovate allegati tra i commenti.

Ricominciare Ricominciare Ricominciare

Non so dire se è stato un attacco hacher. Un incidente tecnico. Un mio errore causato dalla stanchezza di stanotte quando ho operato gli ultimi aggiornamenti. Sta di fatto che stamattina non ho trovato più il nostro blog. E che, senza voler mescolare il sacro con il profano, questo venerdì me lo ricorderò davvero come un venerdì di passione.
Il risultato della vostra voglia e capacità di interazione è stato davvero straordinario.
La parola d'ordine non può essere che
RICOMINCIARE RICOMINCIARE RICOMINCIARE.
Ancora una volta e di più di ogni altra volta siete voi a essere decisivi.
Mi aspetto che facciate passare la voce tra di voi via sms, via telefono, via mail, via come vi pare.
Che riscriviate i vostri messaggi, le vostre presentazioni, le vostre opinioni.
Che tutto questo diventi un motivo perché i pochi che non avevano ancora interagito lo facciano.
Che scriviate, almeno la prima volta, nome e cognome per esteso, con la sigla o lo pseudonimo che poi userete tra parantesi.
Non saranno nè gli HACKER, nè gli INCIDENTI TECNIICI, né i MIEI ERRORI a fermarci.
In ogni caso ho già creato una cartella di back up dove, man mano che arriveranno, salverò i vostri contributi.

Serendipity

Il modello della serendipity si riferisce all'esperienza, abbastanza comune, che consiste nell'osservare un dato imprevisto anomalo e strategico, che fornisce occasione allo sviluppo di una nuova teoria o all'ampliamento di una teoria già esistente.
Ciascuno di tali elementi del modello può venire descritto facilmente.

Prima di tutto, il dato è imprevisto. Una ricerca diretta alla verifica di una ipotesi, dà luogo ad un sottoprodotto fortuito, ad una osservazione inattesa che ha incidenza rispetto a teorie che, all'inizio della ricerca, non erano in questione.

Secondariamente, l'osservazione è anomala, sorprendente, perché sembra incongruente rispetto alla teoria prevalente, o rispetto a fatti già stabiliti. In ambedue i casi, l'apparente incongruenza provoca curiosità; essa stimola il ricercatore a trovare un senso al nuovo dato, a inquadrarlo in un più ampio orizzonte di conoscenze.

In terzo luogo, affermando che il fatto imprevisto deve essere strategico, cioè deve avere implicazioni che incidono sulla teoria generalizzata, ci riferiamo, naturalmente, più che al dato stesso, a ciò che l'osservatore aggiunge al dato. Com'è ovvio, il dato richiede un osservatore che sia sensibilizzato teoricamente, capace di scoprire l'universale nel particolare. Dopotutto, gli uomini hanno osservato per secoli fatti banali come lapsus linguae o lapsus calami, sviste tipografiche e amnesie, ma era necessaria la sensibilità teorica di un Freud per considerare questi fatti come dati strategici, grazie ai quali egli poteva ampliare la sua teoria della repressione e degli atti sintomatici.

Robert K. Merton, Elinor G. Barber
Viaggi e avventure della Serendipity
Il Mulino, 2002


Se ne avete voglia, potete analizzare un esempio concreto di ricerca realizzata in ambiente serendipitoso nella conversazione - intervista con Piero Carninci, leader del consorzio di scienziati Fantom 3 che ha scoperto le nuove funzioni del trascrittoma (RNA), pubblicata su Technology Review Italia.

Organizzazione

Secondo il dizionario De Mauro della Lingua Italiana il termine organizzazione comprende, tra i suoi significati di largo uso:
1. l’organizzare, l’organizzarsi e il loro risultato;
2. il modo in cui é organizzato un lavoro, una struttura, ecc.;
3. una qualsivoglia struttura organizzata per conseguire un fine comune;
4. l’insieme delle persone che operano in una struttura.

Questa prima, generale, definizione, può essere naturalmente arricchita, acquisire nuovi significati, essere oggetto di ulteriori determinazioni, a seconda del contesto nel quale il termine viene utilizzato o analizzato. Nei confini delle discipline e dei linguaggi sociologici si deve proprio a questa azione di ulteriore specificazione la possibilità di evidenziare che:

1. con il termine organizzazione si usa definire tanto un qualsivoglia soggetto o ente (associazione, impresa, istituzione, partito, sindacato, ecc.), in possesso o meno di personalità giuridica, per qualunque scopo costituito, quanto la maniera in cui tale soggetto o ente é strutturato (gerarchie, decisioni, funzionalità, efficacia, efficienza saranno in questo caso alcuni dei fattori che ci si troverà a valutare);

2. concorrono a definire l’oggetto di studio della sociologia dell’organizzazione non solo le organizzazioni formalmente riconosciute in quanto tali (le strutture, il volto statico delle organizzazioni), ma anche tutti quegli eventi in qualche maniera rilevanti per comprendere uno o più aspetti della realtà sociale (i processi, il volto dinamico delle organizzazioni), indipendentemente dal fatto che essi si manifestino nell’ambito di contesti micro, come nel caso delle relazioni nell’ambito di un piccolo gruppo, o macro, come nel caso del funzionamento di organismi internazionali;

3. tanto le teorie prescrittive, quelle che cioè si ripromettono di indicare in che modo un determinato soggetto o ente deve essere organizzato per conseguire al meglio i propri scopi, quanto quelle interpretative, che forniscono invece strumenti e analisi per comprendere il funzionamento di una qualsivoglia organizzazione, rivestono in tale contesto una funzione rilevante.

Vincenzo Moretti
Dizionario del Pensiero Organizzativo
Ediesse, 2006

Per cominciare

JOHN DONNE
Nessun uomo è un'isola.


DAVID HUME
Una solitudine totale è forse il peggior castigo che ci si possa infliggere.
Qualsiasi piacere languisce se non è gustato in compagnia, e qualsiasi dolore diventa più crudele e intollerabile.
Qualunque sia la passione che ci muove, orgoglio, ambizione, avarizia, brama di sapere, desiderio di vendetta o concupiscenza, di tutte la simpatia è l'anima o il principio animatore; ed essa non avrebbe alcuna forza se facessimo completamente astrazione dai pensieri e dai sentimenti altrui.
Se anche tutte le forze e gli elementi della natura pattuissero di servire un solo uomo e di obbedirgli; se anche il sole sorgesse e tramontasse al suo comando; se anche il mare e i fiumi scorressero a suo piacimento, e la terra producesse spontaneamente tutto quanto gli fosse utile o gradito, egli sarebbe pur sempre un infelice finché non gli si desse almeno un’altra persona con cui poter condividere la propria felicità e di cui godere la stima e l’amicizia.


JEAN LUC NANCY
Il senso è comune, comunicante, comunicato, in comune per definizione.
Supponendo che la mia esistenza abbia un senso, esso è ciò che la fa comunicare e ciò che la comunica a qualcos'altro che non sono io.
Il senso costituisce il mio rapporto a me in quanto in rapporto ad altro.
Un essere senza altro non avrebbe senso.


KARL E. WEICK
Le sette caratteristiche del sensemaking sono così sinteticamente definibili:
1. Fondato sulla costruzione dell'identità. Il definire qualcosa e qualcuno significa definire anche sé.
2. Retrospettivo. La creazione di significato è un processo che presta attenzione a ciò che è già avvenuto.
3. Istitutivo di ambienti sensati (enactment).
4. Sociale. Il substrato sociale modella le interpretazione e l'interpretare.
5. Continuo. Il sensemaking non ha inizio né fine.
6. Centrato su informazioni selezionate.
7. Plausibile (pragmatico) più che accurato.