Friday, April 14, 2006

Per cominciare

JOHN DONNE
Nessun uomo è un'isola.


DAVID HUME
Una solitudine totale è forse il peggior castigo che ci si possa infliggere.
Qualsiasi piacere languisce se non è gustato in compagnia, e qualsiasi dolore diventa più crudele e intollerabile.
Qualunque sia la passione che ci muove, orgoglio, ambizione, avarizia, brama di sapere, desiderio di vendetta o concupiscenza, di tutte la simpatia è l'anima o il principio animatore; ed essa non avrebbe alcuna forza se facessimo completamente astrazione dai pensieri e dai sentimenti altrui.
Se anche tutte le forze e gli elementi della natura pattuissero di servire un solo uomo e di obbedirgli; se anche il sole sorgesse e tramontasse al suo comando; se anche il mare e i fiumi scorressero a suo piacimento, e la terra producesse spontaneamente tutto quanto gli fosse utile o gradito, egli sarebbe pur sempre un infelice finché non gli si desse almeno un’altra persona con cui poter condividere la propria felicità e di cui godere la stima e l’amicizia.


JEAN LUC NANCY
Il senso è comune, comunicante, comunicato, in comune per definizione.
Supponendo che la mia esistenza abbia un senso, esso è ciò che la fa comunicare e ciò che la comunica a qualcos'altro che non sono io.
Il senso costituisce il mio rapporto a me in quanto in rapporto ad altro.
Un essere senza altro non avrebbe senso.


KARL E. WEICK
Le sette caratteristiche del sensemaking sono così sinteticamente definibili:
1. Fondato sulla costruzione dell'identità. Il definire qualcosa e qualcuno significa definire anche sé.
2. Retrospettivo. La creazione di significato è un processo che presta attenzione a ciò che è già avvenuto.
3. Istitutivo di ambienti sensati (enactment).
4. Sociale. Il substrato sociale modella le interpretazione e l'interpretare.
5. Continuo. Il sensemaking non ha inizio né fine.
6. Centrato su informazioni selezionate.
7. Plausibile (pragmatico) più che accurato.

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